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Luca Divina

Luca Divina, dal campo al ruolo dirigenziale per proseguire la dinastia giallorossa avviata da papà Bruno. Grande carattere, ottimo giocatore, irraggiungibile passione: per il pallone e per l’Us Borgo in particolare. Da quest’anno vicepresidente sempre a disposizione di Giordano Capra e vice allenatore della prima squadra di Max Ceraso per imparare il “mestiere”. Sabatino Sirignano lo ha sentito a ridosso di Natale. Il momento più adatto per farci tanti auguri a 360 gradi.

Salve Luca, innanzitutto, quando inizia la passione della tua famiglia per il calcio?

La passione della mia famiglia per il calcio c’è da sempre; fin da piccolo ho frequentato i campi da calcio con papà e adesso anche i miei bimbi ci vanno volentieri.

È fin troppo facile chiederti cos’è per te il calcio, ma lo faccio ugualmente.

Per me il calcio è una passione che ti senti dentro e non riesci a farne a meno.

Sei un figlio d’arte; la cosa ti ha pesato?

Essere un figlio d’arte non mi ha mai pesato, anzi mi ha fatto sempre piacere. Non è da tutti avere un papà che ha giocato in serie A.

Qual è la persona che ti ha dato di più nell’ambito sportivo?

Non vorrei far torto a nessuno; diciamo che sono state almeno due o tre a cui devo molto.

Hai un rammarico in ambito sportivo?

Il mio più grande rammarico è la consapevolezza che potevo fare molto di più.

Com’è stato il tuo esordio sul campo? E la partita che ricordi più volentieri?

Il mio esordio è stato a 16 anni con il Borgo: ho giocato solo pochi minuti, ma è stato molto bello perché in squadra c’ era anche mio papà. La partita che ricordo più volentieri è l’esordio in C1 con il Trento. Un momento indimenticabile.

Il momento più bello e quello più brutto in tanti anni di calcio giocato.

Il ricordo più bello è sicuramente quello legato a quando abbiamo vinto il campionato italiano con la Berretti del Trento allenata da Ettore Pellizzari. Il più brutto si riferisce a qualche anno fa: stavamo aspettando un amico per andare a giocare una partita in trasferta ma lui non è mai arrivato. Bicio Casagrande lo ricorderemo ancora, tutti assieme, sabato 8 e domenica 9 gennaio giocando nel torneo di calcio a cinque che organizziamo in sua memoria. Un bel appuntamento per ritrovare tanti amici e ricordarlo assieme. Sarà bello anche stavolta.

Quali sono state le tue sensazioni dopo la nomina a Vicepresidente?

Ho provato molto piacere di sicuro! Spero di poter dare una mano alla società. Io ce la metterò tutta.

Come è strutturato sul piano organizzativo l’US Borgo? Molti nostri lettori ce lo chiedono.

L’Us Borgo è formato da tante persone che hanno voglia di fare e mettono a disposizione il loro tempo e le loro competenze. Lavoriamo assieme per arrivare ad un risultato importante.

Quali sono le ultime decisioni prese all’interno dell’esecutivo giallorosso?

Ci sono tante cose in ballo: continueremo a proporre ai nostri tecnici incontri di formazione visto che fino ad ora sono stati molto graditi; stiamo allestendo dei tornei in palestra per gli Esordienti, e per permettere ai giocatori di continuare la preparazione anche in questo periodo che rende complicata l’utilizzazione dei campi. Non è facile
seguire tutto in maniera efficace, ma posso garantire che ci stiamo impegnando al massimo.

Si avvicina a grandi passi la sesta edizione del Memorial Bicio Casagrande.

Come ti ho già detto, ricorderemo ancora un grande amico. E’ stato veramente un brutto colpo perdere una persona così squisita! Al torneo c è sempre un grande entusiasmo da parte di tutti e ci stiamo organizzando anche per l’ edizione di quest’anno. (S.S.)